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Saranno destinati all’accoglienza di persone senza dimora e in condizione di grave emarginazione sociale. Al Viminale la firma delle convenzioni

Sottoscritte al Viminale, alla presenza del ministro dell’Interno Matteo Piantedosi e del sottosegretario Wanda Ferro, le convenzioni con le quali sono stati assegnati a Progetto Arca 2 immobili, a Varese e a Roma, sottratti alle mafie e destinati a finalità sociali.
Su un avviso pubblico che consentirà l’assegnazione diretta ad enti del Terzo Settore di 242 beni distribuiti su tutto il territorio nazionale, Progetto Arca si è posizionata al primo e secondo posto con i progettiLa Casa della rete per i senza dimora” e “Casa Arca Esposti, co-housing e grave marginalità”.

Con questo progetto realizzeremo, in un immobile di via Tonale a Varese, un Centro polifunzionale diurno che offrirà un luogo protetto d’incontro, ascolto e socializzazione a persone senza dimora all’interno di uno spazio di accoglienza gestito da un team misto di professionisti e volontari, in rete con i servizi del territorio.
Il Centro, aperto 7 giorni su 7, metterà a disposizione degli ospiti uno sportello di ascolto, orientamento e analisi dei bisogni specifici, un servizio ristoro, la possibilità di usufruire di docce e di un servizio di lavanderia, uno spazio ricreativo per attività ludiche e laboratori didattici e un ambulatorio sanitario.

Questo progetto porterà alla realizzazione di una struttura di accoglienza residenziale all’interno di un immobile situato nel Municipio XIV della Capitale. Ospiterà una decina di persone in 4 appartamenti autonomi; il modello, già sperimentato con successo, è quello del co-housing e del mutuo aiuto che prevede la partecipazione degli ospiti alla vita comunitaria, il loro coinvolgimento attivo nella cura e nella gestione degli ambienti, e programmi personalizzati di accompagnamento e sostegno all’autonomia a cura delle nostre équipe multiprofessionali.

Entrambi gli immobili saranno sottoposti nei prossimi mesi ad importanti interventi di ristrutturazione e di adeguamento degli spazi per diventare operativi nel 2024.
Per ciascun progetto è previsto un contributo di 50 mila euro erogati dall’Agenzia nazionale per l’amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità, per le spese che dovranno essere sostenute per l’avvio dei servizi.

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