In questo periodo in cui il nostro Paese è colpito dall’emergenza Coronavirus e sta affrontando un periodo di necessarie restrizioni sociali, Progetto Arca prosegue le sue attività di aiuto e sostegno alle persone fragili e senza dimora, nel rispetto delle indicazioni di prevenzione fornite dal Governo mirate a ridurre la diffusione del contagio da Covid-19.
Misure straordinarie per garantire accoglienza in sicurezza
I servizi della Fondazione restano aperti e regolarmente funzionanti con tutte le precauzioni necessarie per tutelare la salute di ospiti, operatori e volontari.
In particolare, i Centri di accoglienza di Progetto Arca sono stati riforniti di dispenser con gel disinfettante, asciugamani monouso e dispositivi di protezione individuale.
Gli ambienti vengono sanificati, mantenendo un’aereazione costante, e le pulizie quotidiane potenziate negli spazi comuni e individuali.
Inoltre, per evitare il sovraffollamento nella sala mensa, sono cambiati gli orari dei pasti permettendo a piccoli gruppi alla volta di accedere alla colazione, al pranzo e alla cena.
Gli operatori, dotati di materiale monouso (mascherine, camici, tute, guanti), seguono ogni giorno, per se stessi e per gli ospiti, le indicazioni basilari di tenere una corretta igiene personale, in particolare il lavaggio delle mani, sensibilizzando inoltre gli utenti a limitare gli spostamenti verso l’esterno.
Continua l’intervento delle nostre Unità di strada
A Milano Roma e Napoli, operatori e volontari, muniti di termometri no-contact e sempre nel rispetto della distanza imposta di un metro, stanno distribuendo mascherine e gel disinfettanti, kit igienici e cibo confezionato a chi vive in strada, ancora più isolato e senza difese.
Il presidente di Fondazione Progetto Arca, Alberto Sinigallia:
Un grande grazie va ai nostri operatori socio-sanitari: medici, infermieri e OSS che hanno potenziato i turni per far fronte all’emergenza in corso. Grazie a tutti per non aver mai perso di vista l’obiettivo comune: proteggere se stessi e, insieme, aiutare i cittadini che vivono questa nuova emergenza nella loro già quotidiana emergenza.