In famiglia siamo in 4: io, mio marito e i nostri due bambini. Da due mesi siamo fermi col lavoro e non ce la facciamo più. Aiutateci, per favore, con un po’ di spesa.
E’ solo uno delle centinaia di messaggi che in queste ultime settimane stiamo ricevendo soprattutto da parte di famiglie che, con l’assenza prolungata del lavoro per via del lockdown, sono precipitate sotto la soglia di povertà. Precari, lavoratori in nero e a chiamata ma anche dipendenti appiedati.
Fino a ieri se la cavavano con le proprie forze, ora non ce la fanno a mettere in tavola un pasto al giorno.
Per far fronte a questa emergenza, che da sanitaria è diventata sociale, abbiamo raddoppiato la fornitura di pacchi viveri e introdotto la consegna settimanale della spesa del fresco, che con i nostri volontari portiamo a casa dei nuclei più fragili. Da 500 siamo passati a 1.000 famiglie che ricevono i nostri aiuti alimentari.
Andarle a trovare non è solo riempire la dispensa con la spesa, è anche far sentire la nostra vicinanza.
Mai come ora un saluto sulla porta è stato così tanto atteso e apprezzato.