Cucine mobili: ecco come andiamo incontro a chi ha più bisogno
Il viaggio delle Cucine mobili
Andare incontro a chi ha più bisogno come primo passo di una relazione di aiuto. É questo il principio che guida le nostre Cucine mobili, food truck attrezzati con forni, frigo e bollitori.
Abbiamo collaudato questo servizio a Milano durante la pandemia per assistere le persone senzatetto che, con la chiusura obbligata di molte mense per i poveri, facevano più fatica a trovare da mangiare.
Oggi le Cucine mobili sono diffuse su tutto il territorio nazionale e con oltre 330mila pasti distribuiti all’anno, sono diventate parte strutturale della nostra presenza in strada.
Le proposte alimentari sono diversificate per garantire un apporto nutrizionale corretto, nel rispetto delle esigenze culturali e religiose delle persone incontrate.
Ogni settimana oltre 6.300 pasti tra colazioni, pranzi e cene
vengono serviti sulle strade di sette città: Milano, Varese, Torino, Padova, Roma, Napoli e Bari.
La cura della relazione è il cuore dell’intervento
Oltre ad alleviare il disagio materiale di chi vive una condizione di povertà estrema, la Cucina mobile, come le Unità di strada, svolge un ruolo di antenna sociale, monitorando i casi di maggiore fragilità, e di primo contatto con le persone che incontriamo.
Attenzione, vicinanza e ascolto sono gli ingredienti fondamentali di questo servizio che mette al primo posto la dignità della persona.
Il pasto che offriamo non è mai solo un semplice pasto. È dare attenzione, portare calore a chi non ne avrebbe, è aprire alla possibilità di una relazione di ascolto e di fiducia. Andare incontro ai bisogni significa accorciare le distanze tra chi è in difficoltà e chi può dare un aiuto.
Quando vengo da voi a prendere la cena, io non mi sento un senzatetto, mi sento come una persona che incontra degli amici.