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Donne sole senza dimora, in via San Marco una grande casa le accoglie

Avviato a Milano un progetto di comunità per proteggere e accogliere donne sole che hanno vissuto la strada e il dormitorio. Qui costruiamo un nuovo futuro insieme a loro.

 

La più giovane ha 21 anni, la più anziana 62. Hanno entrambe conosciuto la strada e il dormitorio, dopo che affetti e lavoro sono venuti a mancare. Oggi vivono nella struttura, di proprietà comunale, di via San Marco a Milano, una micro comunità gestita da Progetto Arca e dedicata ad accogliere 10 donne sole senza dimora, segnalate dal Centro Aiuto della Stazione Centrale.

Spiega Ilenia, assistente sociale, che coordina il Centro affiancata da un’equipe educativa tutta al femminile:

E’ come una grande casa dove ogni donna ha la sua indipendenza e si fanno tutte le cose che normalmente vengono fatte in una casa vera.

“Le donne che finiscono in strada sono nettamente meno perché hanno reti di relazioni più profonde rispetto agli uomini e fanno meno fatica a chiedere aiuto. In genere, il terremoto parte quasi sempre dalla famiglia, da una violenza domestica subìta, da una separazione burrascosa”.

 

In via San Marco c’è comunità

Come già sperimentato nella piccola struttura di via Giorgi a Milano, inaugurata lo scorso inverno per l’ospitalità di 25 uomini senza dimora, anche San Marco ha adottato un modello partecipativo basato sulla condivisione dei compiti e sulla responsabilizzazione delle ospiti nell’organizzazione stessa del servizio. Dalle pulizie degli ambienti comuni, al riordino delle camere da letto, dalla spesa ai turni in cucina, al lavaggio di indumenti e lenzuola, ogni ospite contribuisce alla cura e al mantenimento della casa che comprende otto camere da letto – doppie e singole – due bagni, una cucina, un’ampia sala comune e un terrazzo.

 

La cucina condivisa di via San Marco

 

Ma al di là dei compiti quotidiani e delle regole del vivere in comune da rispettare, è l’aspetto della relazione e dello scambio quello che più ci interessa incoraggiare

prosegue Ilenia che racconta del clima di solidarietà e di collaborazione che si è creato nel gruppo e che aiuta a stemperare gli alti e bassi tipici di una convivenza al femminile. “E’ bello vedere come tutte sentano il bisogno di rendersi utili e dare qualcosa di sé, ognuna nei suoi modi e secondo le sue possibilità”.

Franca, pastaia di professione, è sempre la prima a candidarsi ai fornelli; Laura ha scambiato il suo turno di pulizie per aiutare Miriam nei mestieri; Alina si è ritagliata un ruolo come figura di riferimento per le ospiti appena arrivate che ancora si devono ambientare, mentre per un consiglio o una confidenza c’è Seble, che con i suoi modi gentili ha corroborato l’armonia del gruppo.

 

Studio e lavoro, guardando al futuro

La casa di San Marco si anima soprattutto la sera e nel fine settimana. Durante il giorno, la maggior parte delle ospiti è impegnata a scuola, al lavoro o frequenta i centri diurni. Continua Ilenia: “Con ogni donna definiamo un percorso educativo, condiviso con il servizio inviante, che ha come primo obiettivo la conquista di una stabilità a livello personale e come obiettivo ultimo l’autonomia economica e abitativa.

Colloqui individuali settimanali ci permettono di rilevare necessità, delusioni e aspettative e di verificare il raggiungimento dei traguardi attesi.

 

Ogni settimana l'equipe educativa incontra le ospiti durante colloqui individuali

 

I primi risultati, intanto, cominciano già a vedersi e sono incoraggianti: “due ospiti stanno frequentando corsi di formazione professionali per ottenere la qualifica di operatore socio sanitario, una terza è impegnata in un tirocinio in borsa lavoro e altre due hanno avviato delle collaborazioni – una come commessa di negozio e l’altra come hostess di eventi – che ci auguriamo possano trasformarsi in rapporti di lavoro stabili. Presto, sono sicura, festeggeremo la prima uscita”.

A tagliare per prima il traguardo sarà Annie. Appena qualche giorno fa ha firmato un contratto a tempo indeterminato con un’impresa di pulizie. “Il prossimo passo sarà l’inserimento in una delle nostre case in condivisione fino a quando non potrà mantenersi da sola. Facciamo tutte il tifo per lei.

 

 

 

 

 

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