Forti precipitazioni, temperature in picchiata, ondata di maltempo. Il primo nostro pensiero, leggendo titoli di giornale come questi, corre immancabilmente alle persone che non possono difendersi da freddo e intemperie perché vivono in strada, con tutte le difficoltà e i rischi per la sopravvivenza che questa condizione comporta ogni giorno.
Secondo il rapporto ‘La strage invisibile’ di fio.PSD (Federazione Italiana Organismi per le Persone Senza Dimora):
nel 2023 sono morte 415 persone senza dimora (16 in più rispetto al 2022) e i mesi invernali hanno rappresentato la stagione più dura con oltre 130 vittime tra chi non può contare su un alloggio adeguato e vive nell’abbandono più totale.
Sempre fio.PSD evidenzia un incremento del 20-25% delle persone senzatetto negli ultimi due anni. Una percezione condivisa dalle nostre Unità di strada, sguardo vigile sugli angoli più marginali delle nostre città dove parchi, gallerie, sottopassaggi, tunnel si popolano di vite sommerse appena fa buio, rivelando numeri che le statistiche fanno fatica ad intercettare.
Vecchi e nuovi poveri si mescolano sui marciapiedi delle nostre città. C’è chi, più giovane, tutto il suo mondo l’ha infilato nel borsone della palestra, chi lo custodisce dentro valigie e trolley, memoria di non troppo lontane trasferte di lavoro.
A Milano, Varese, Roma, Torino, Padova, Napoli e Bari, operatori e volontari di Progetto Arca sono impegnati in un lavoro di frontiera importantissimo che intensifichiamo in questi mesi:
distribuire pasti caldi con le nostre Cucine mobili, consegnare beni salvavita contro il freddo, monitorare i casi di maggiore fragilità anche grazie alle segnalazioni di cittadini attenti. Soprattutto, creare un punto di contatto tra chi ha bisogno e i servizi di aiuto e accoglienza del territorio.
A Milano, per tutto l’inverno, l’Hub 126 per le emergenze sociali, aperto un anno fa in via Sammartini, ospita un temporary store per la distribuzione diretta di beni di prima necessità alle persone senza dimora: abbigliamento pesante, sacchi a pelo, kit per l’igiene personale ma anche strumenti più specifici per la formazione e il lavoro. I prodotti sono stati acquistati grazie a un finanziamento dell’Unione Europea, guardando ai bisogni più stringenti delle persone che incontriamo ogni giorno, in strada e nelle nostre strutture di accoglienza.
Proteggere la salute di chi non ha accesso a cibo sano e a cure indispensabili è la finalità del progetto Pro-InSalute sostenuto da Regione Lombardia, grazie al quale le nostre Cucine mobili viaggiano affiancate da ambulatori di assistenza medica e infermieristica in collaborazione con i Medici Volontari Italiani.
Ancora a Milano continua l’attività del Piccolo Rifugio, ricovero notturno emergenziale per quelle persone, individuate dalle Unità di strada, che sono a rischio per le loro condizioni psico-fisiche e pertanto hanno immediato bisogno di un posto al riparo dove trascorrere la notte. La struttura assolve al fondamentale compito di ponte verso una presa in carico più strutturata nei Centri di accoglienza, nostri e di altre organizzazioni.
Sempre, e in questi mesi ancora di più, chi vive in strada, nell’abbandono e senza una rete di sostegno, deve essere al centro della nostra attenzione.