È il nono dopo quelli di Milano, Rozzano, Faenza, Roma, Napoli e Bari, e insieme sostengono oltre 1.280 famiglie ogni mese.
Il nuovo Market solidale di via Sammartini, dedicato a 150 famiglie individuate dai servizi sociali, è inserito all’interno dell’Hub 126, centro di pronto intervento per le emergenze sociali messo a disposizione dal Comune di Milano e ristrutturato grazie a Fondazione Fiera Milano, nostro partner nella creazione di tutti i Market solidali in città.
Inizialmente nato come spazio di prima accoglienza per i profughi ucraini, l’Hub è stato poi convertito in un temporary store per distribuire beni di prima necessità alle persone senza dimora.
Oggi il nuovo Market solidale risponde alle crescenti richieste del territorio, con un servizio che mette al centro la dignità delle persone, offrendo loro un aiuto concreto che va oltre il “semplice” riempire il carrello della spesa.
Andare oltre l’assistenza
È questo il principale cambio di passo. I Market solidali superano la logica assistenzialista del pacco viveri riempito di prodotti predefiniti e uguali per tutti, dando alle famiglie la libertà di scegliere ciò di cui hanno realmente bisogno, come in un piccolo supermercato.
È un approccio che valorizza la persona e ne salvaguarda la dignità: chi ha bisogno deve poter anche scegliere cosa ricevere.
Sugli scaffali trovano posto alimenti freschi e a lunga conservazione, beni per l’igiene della persona e per la pulizia della casa, articoli per la prima infanzia e materiali per la scuola. L’approvvigionamento è reso possibile grazie al Banco Alimentare della Lombardia, a donazioni di aziende, al recupero delle eccedenze di supermercati e a nostri acquisti diretti per garantire un paniere completo di prodotti indispensabili alla vita quotidiana.
Non solo cibo. Il progetto dei guardaroba diffusi
Anche il nuovo corner di abbigliamento interno al Market risponde alla regola del salvaguardare la dignità individuale: si supera l’idea del kit preconfezionato di abiti che un tempo veniva consegnato alle persone indigenti, offrendo la possibilità di scegliere in base a esigenze e gusti personali, tra vestiti, scarpe, accessori, e inoltre abiti specifici per colloqui di lavoro e kit scolastici.
Il guardaroba nasce grazie alla collaborazione con H&M Italia all’interno di un progetto di guardaroba diffusi che estenderemo anche ai Market solidali di altre città.
Spesa a punti: autonomia e responsabilità
Nei Market solidali non circola denaro. Al posto dei soldi ci sono i punti: 1 kg di spaghetti vale 15 punti, una confezione di passata di pomodoro 10, 1 litro di olio 60, una confezione di pannolini per neonati 30.
Ogni famiglia accreditata riceve una tessera nominale a punti a scalare con cui fare gratuitamente la spesa su appuntamento. I punti assegnati variano in base al numero dei componenti del nucleo e alla presenza di bambini piccoli: si parte da 300 punti per il primo membro e si aggiungono 50 punti per ogni ulteriore componente. Per i bambini di età inferiore ai 3 anni, sono previsti 200 punti extra per prodotti per l’infanzia.
Fondamentale è il ruolo dei volontari che non solo supervisionano qualità dei prodotti e scadenze ma ascoltano, offrono consigli su una spesa equilibrata e orientano ai servizi del territorio. La spesa diventa così occasione di socialità con un’imprescindibile funzione educativa.
Le famiglie non si limitano a prelevare i prodotti di cui hanno bisogno ma imparano a gestire le risorse, in una prospettiva di educazione al risparmio e di consumo responsabile.
Così Alberto Sinigallia, presidente di Progetto Arca:
I Market solidali si rivolgono a persone e famiglie che, senza aiuti, rischierebbero di scivolare dalla precarietà alla povertà assoluta. Sono strumenti per prevenire e contrastare l’esclusione sociale, luoghi di ripartenza per uscire dal bisogno.
Ringraziamo tutti i partner pubblici e privati che a vario titolo hanno supportato l’apertura del Market solidale:
Comune di Milano, Fondazione Fiera Milano, Banco Alimentare della Lombardia, Unicredit, H&M Italia e Amazon.