Siamo arrivati a pagare 250 euro di luce e in casa lavora solo mio marito. È un’angoscia. O pago le bollette o do da mangiare ai miei figli. Come si fa?
Vivo con la minima ma non me la sento di andare a bussare alla porta dei miei figli perché ognuno ha preso la sua strada e ha i suoi problemi…
Sono le parole di alcune delle persone che vengono a fare la spesa nei nostri Market solidali e, in piccolo, ci restituiscono il volto di un’Italia dove la povertà assoluta colpisce circa 5,6 milioni di individui e penalizza le famiglie numerose con bambini (Istat).
Ad allarmare è soprattutto la facilità maggiore con cui si scivola verso il basso. Famiglie che non arrivavano alla terza settimana del mese, ora non arrivano più alla seconda. Che tra aumento galoppante dei costi dell’energia, rincaro del prezzo dei prodotti alimentari e maggiore precarizzazione del lavoro, non riescono a sostenere le spese minime per condurre una vita accettabile, pur facendo sacrifici immensi per sbarcare il lunario.
Più Market solidali contro povertà ed esclusione sociale
Uno dopo l’altro i nostri Market solidali stanno aprendo in diverse città: Milano, Napoli, Bari, Ragusa e Roma, con l’obiettivo di arrivare a 12 entro l’anno e di sostenere oltre 2.000 famiglie in povertà alimentare.
Belli e funzionali, come veri e propri negozi
Con la differenza che non ci sono casse all’uscita e scontrini da pagare, ma persone che accolgono e persone che entrano. Le famiglie beneficiarie, individuate dai servizi sociali o segnalate da associazioni locali partner, fanno la spesa su appuntamento scegliendo in base alle proprie esigenze fra prodotti freschi e a lunga conservazione, alimenti per l’infanzia e, a seconda delle disponibilità del momento, anche beni per la pulizia della casa e l’igiene personale.
Nel ruolo di “commessi tutor” i volontari offrono consigli sulla spesa e su una corretta alimentazione, oltre ad un supporto emotivo e relazionale, mentre accompagnano tra corsie e scaffali.
Il rifornimento è alimentato dal recupero di eccedenze salvate dallo spreco, donazioni di aziende, convenzioni con enti istituzionali e nostri acquisti diretti, per garantire un paniere il più possibile equilibrato e completo alle oltre 5.000 persone sostenute ogni mese.
Incontro, ascolto, rispetto sono gli ingredienti imprescindibili di ogni spesa
Chi ha bisogno non riceve passivamente, ma mantiene la dignità di un gesto semplice, che significa autonomia, significa amor proprio: l’azione della scelta.