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E’ questo il principio essenziale e molto concreto che guida la nostra Cucina mobile. Dopo Milano, Varese e Torino, ora parte anche a Roma per andare incontro ai bisogni e rafforzare gli aiuti per le persone che vivono in strada.

Covid-19, la Cucina mobile come risposta all’emergenza fame sulle strade

La prima mensa su ruote nasce a Milano, durante il primo anno di pandemia, per rispondere alla chiusura obbligata di molti servizi e mense per i poveri e per garantire cibo sano e adeguato a chi sulle strade non mangiava un pasto caldo da giorni.
Oggi serve 750 cene e altrettante prime colazioni a settimana ed è diventata un appuntamento atteso da decine di persone che, ad ogni fermata, si mettono in fila per un pasto. Uomini e donne senza dimora ma anche persone insospettabili che una casa ce l’hanno ancora, ma per il Covid hanno perso il lavoro e non riescono più ad arrivare a fine mese.

Scene come questa nella foto si ripetono nelle piazze principali dove fa tappa la Cucina mobile, e ci hanno convinto della necessità di allargare il servizio.

CucinMobile Milano2

Grazie anche al contributo di partner importanti come Unione Buddhista Italiana, il principale ente che ci ha sostenuto fin dall’avvio della prima Cucina mobile, e di aziende e fondazioni come Fondazione Intesa Sanpaolo onlus, che ha sostenuto la distribuzione di pasti caldi a Milano e Napoli, nuove mense itineranti in questi mesi hanno iniziato a viaggiare sulle strade di altre città.
A Varese, tutte le domeniche, arriviamo con in caldo un centinaio di pasti, a Torino facciamo tappa tre sere a settimana per portare la cena a più di 370 persone, e adesso partiamo anche a Roma con un foodtruck attrezzato con forni, fornelli e bollitori che migliora e potenzia la distribuzione di pasti caldi, sinora svolta dai volontari attraverso mezzi propri.

Realizzata con l’indispensabile sostegno di Incomedia, Unilever Italia, Doppio Malto e General Beverage – IO SANO, che hanno permesso l’acquisto del mezzo e l’approvvigionamento di materie prime, la Cucina mobile offre proposte alimentari diversificate per assicurare un apporto nutrizionale corretto, nel rispetto delle esigenze culturali e religiose delle persone incontrate. 
Insieme alla cena, servita in monoporzioni termosigillate, consegniamo un sacchetto con bevande e cibi confezionati per la colazione del giorno dopo e all’occorrenza altri beni di prima necessità, come sacchi a pelo e kit igienici. A bordo del foodtruck, viaggiano volontari e operatori sociali di Progetto Arca qualificati nell’assistenza di persone in grave marginalità.

Secondo l’ultima indagine Istat, che risale al 2015, solo nella Capitale vivono 7.000 persone senza dimora. Dopo Milano, Roma è la città con il maggior numero di cittadini senza casa.
“Ci raccontano di legami familiari spezzati, vite passate nelle periferie d’Italia senza prospettive per il futuro, di un lavoro che si è perso e che non si ritrova. Moltissimi di loro hanno fragilità emotive importanti e spesso anche problemi di salute”, dichiara Alessandro che guida l’Unità di strada romana. “Il pasto che offriamo non è mai solo un semplice pasto”.

Alberto Sinigallia
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