“Siamo venuti qui alla luce del sole, senza nasconderci, e ci è sembrata subito una reggia”.
Margherita e Paolo hanno alle spalle 3 anni difficili ma quando andiamo a trovarli all’Abbazia di Mirasole dove sono accolti, ci vengono incontro con il sorriso. Non si vergognano ad ammettere di aver avuto bisogno di aiuto, anzi, sono fieri di come siano riusciti, con i figli Stefano e Sara, ad affrontare a testa alta un periodo di grande travaglio.
È il giugno del 2015 quando Paolo viene licenziato dall’acciaieria dove ha sempre lavorato: ha 53 anni, troppo giovane per andare in pensione, troppo in là con gli anni per sperare di riposizionarsi in fretta nel mondo del lavoro. E infatti, nonostante le ripetute ricerche, Paolo non trova nulla di stabile ed è costretto a prendere la prima sofferta decisione: vendere la casa.
Pagati i debiti, non resta niente e la seconda scelta inevitabile è ancora più dolorosa: dividere la famiglia e vivere separati.
Margherita e Sara dalla nonna materna, Paolo e Stefano dai genitori di lui. 5 mesi complicati, in cui gli spazi fisici ed emotivi si fanno stretti, gli equilibri già fragili rischiano di spezzarsi. Grazie alla segnalazione dei servizi sociali del Comune di Opera, Progetto Arca li accoglie in un appartamento a Mirasole, dove è attivo un progetto di housing sociale per famiglie in difficoltà.
La casa è raccolta e accogliente e soprattutto ci permette di stare di nuovo insieme, che poi è quello che conta.
A seguirli è l’educatrice Selvaggia che pian piano riesce a entrare nei loro cuori: “lei è il nostro faro”. I vicini diventano amici con cui condividere un caffè e una confidenza seduti alle panchine nella ex corte agricola dell’Abbazia: “abbiamo tutti le stesse storie, ci capiamo e ci sosteniamo l’uno con l’altro”.
E quando torni a guardare con speranza al futuro, ritrovi anche lo slancio per risollevarti. A un anno dal loro arrivo, Paolo ha di nuovo un’occupazione come artigiano, Sara si è diplomata grazie a una forza di volontà unica e Stefano sta facendo i primi passi nel mondo del lavoro. Anche Margherita ora è serena e guarda la sua famiglia con orgoglio perché inciampare è un attimo ma rimettersi in piedi è difficilissimo, e loro ce la stanno facendo.
Il sogno condiviso è uno solo: “Avere una casa tutta nostra e tornare a Mirasole per festeggiare, il Ferragosto o il Natale, con questa nostra seconda bellissima famiglia”.