Una grande casa accoglie mamme sole con i loro bambini, famiglie fragili e single senza dimora. Quattordici persone più una, in realtà. Fra loro ha la sua stanza anche don Stefano Martin, parroco di Sant’Agnese, la comunità cui appartiene l’appartamento in via Arsia, a Milano, affidato in gestione a Progetto Arca.
“Io sono l’ultimo arrivato”, si presenta Tiziano, accogliendoci nell’ampio soggiorno comune.
65 anni, originario della bergamasca, alle spalle 24 anni di lavoro come impiegato di banca e poi come consulente finanziario. “L’errore è stato fidarmi delle persone sbagliate che nel momento delle difficoltà, per salvare se stesse, mi hanno voltato le spalle”.
In un attimo le sicurezze di una vita precipitano. Tiziano perde tutto: lavoro, reddito, casa. E anche famiglia.
Ho una moglie e due figli: adolescenti, quando dovetti andare via. So che mi hanno reso nonno. So di avere tre nipoti. Che non ho mai conosciuto. Ma spero di riabbracciarli tutti, prima o poi.
Dal 2000 Tiziano vive a Milano e, per sedici anni, fa assegnamento sulla parrocchia dei Santi Nazaro e Francesco di via Aldini, dove riceve vitto e alloggio, svolgendo in cambio i compiti tipici del sacrestano. Apre la chiesa alle 6.30, la mantiene pulita e in ordine per le funzioni religiose, cura la segreteria parrocchiale e la contabilità, la sera tiene aperti i locali della comunità alle prove del coro piuttosto che alle assemblee di condominio. “E’ un lavoro a tutti gli effetti che vogliamo formalizzare con un contratto, perché Tiziano possa avviarsi all’autosufficienza economica e abitativa e, in prospettiva, alla pensione”, dichiara il nuovo parroco della Chiesa che si trova proprio a due passi dall’appartamento dove oggi Tiziano è accolto.
La casa è spaziosa ma la convivenza un’arte da imparare ogni giorno.
“Abbiamo sei camere da letto più gli spazi in comune, che a turno puliamo: una cucina e un soggiorno, dove guardiamo la tv e dove mangiamo, cinque bagni e la lavanderia. Una volta alla settimana riceviamo uno scatolone di viveri attraverso SitiCibo (il servizio di Banco Alimentare che recupera le eccedenze alimentari della grande distribuzione. Ndr). Non paghiamo luce e gas ma nel frattempo dobbiamo rimetterci in carreggiata”.
Un paio di volte alla settimana Silvia, educatrice, fa visita alla casa, incontra gli ospiti e fa il punto su come vanno le cose, a cominciare dalla convivenza di questa grande e insolita famiglia allargata. “Non è facile perché abbiamo caratteri e storie molto diverse. Ma è importante sforzarci di creare un buon clima e imparare a stare bene insieme, fosse anche solo condividendo la cena, il pranzo della domenica e le esperienze della giornata”.