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Al primo piano di Cascina Vita Nova, nel quartiere di Baggio a Milano, abita Isabel. Capelli neri e lucenti e un sorriso accogliente che ispira immediata fiducia.

Originaria di un piccolo villaggio del Brasile, resta orfana di entrambi i genitori e viene affidata agli zii paterni. La famiglia è numerosa, tante le bocche da sfamare. A 5 anni Isabel viene mandata a lavorare nei campi di cotone, dove servono mani piccole e svelte come le sue. A 13 è dietro le presse di un laboratorio di camicie dove subisce un brutto incidente che le offende un arto. È tutto troppo e ricambiato con troppo poco amore.

Quando raggiunge la maggiore età, Isabel decide di andarsene di casa, senza aspettare che sia un matrimonio a liberarla dalla miseria come avrebbero fatto, invece, le sue sorelle. Con coraggio e determinazione se ne va da sola, scegliendo l’Italia come paese dove costruirsi un futuro.

A Roma trova lavoro come traduttrice in una ditta di export di materie plastiche e riesce a comprarsi una casa ma la luce che comincia ad intravedere in fondo al tunnel, è solo un miraggio.
Arriva il 2011, l’anno nero della crisi economica, e ogni sicurezza le viene portata via. L’azienda fallisce e, nel tentativo di non perdere anche la casa, Isabel chiede un prestito per il mutuo alle persone sbagliate, finendo in una spirale di debiti, pressioni e minacce. “Vivevo costantemente nel terrore e più volte ho pensato di farla finita”, confida. Alla fine, per nascondersi, scappa in Svizzera e poi a Milano.

Gli assistenti sociali del Centro Aiuto del Comune di Milano si prendono a cuore il suo caso e la mettono in contatto con Progetto Arca. Da sei mesi Cascina Vita Nova è la sua casa.
Orgogliosa, ci mostra la divisa della cooperativa per cui fa le pulizie
nelle scuole e negli uffici del centro.

Isabel a Cascina Vita Nova

La sta aiutando a regolarizzare i documenti e nelle procedure burocratiche per fare domanda di assegnazione della casa popolare, ed è un punto fermo che l’ascolta e supporta nei momenti critici, quando il buio del passato riaffiora prepotente.
“Mi ha fatto bene aprirmi con voi”, dice abbracciandoci commossa, e noi con lei, prima di andare a lavoro. Al ritorno troverà il suo Nerino ad aspettarla sulla porta. Un cane buonissimo, nero come la notte, per Isabel un raggio di sole.

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