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Cosa può fare la sensibilità di un bambino? Delle volte, può aprire il cuore dei più grandi.
E’ proprio quel che è successo nella famiglia di Michelangelo che ha quattro anni e mezzo ed è il protagonista di questa storia tenera di solidarietà.

Passeggiava con mamma e papà lungo le vie del centro di Milano illuminate a festa per l’Immacolata quando il suo sguardo si è posato su una piccola casa fatta di cartoni. Aveva il materasso, le coperte fatte su per bene, una fila di libri impilati, qualche zaino e tanti sacchetti. Ci viveva una coppia di persone senzatetto, avevano perso tutto ma non la dignità.

Deve essere stato proprio questo a colpire l’attenzione di Michelangelo che le ha osservate, si è fermato per osservarle di nuovo e poi ha chiesto: “Ma quei signori perché dormono qui?“. “E’ stata la volta in cui ho spiegato a lui e al suo fratellino Riccardo che c’è tanta gente povera per le strade che non ha una casa né da mangiare e che deve adattarsi a vivere come può”, racconta mamma Chiara.
Michelangelo si è rabbuiato, ma solo un attimo, perché la soluzione lui l’aveva già trovata:

Chiara e il papà Andrea si sono letteralmente sciolti a questo slancio di generosità e subito hanno capito che andava raccolto, custodito e fatto attecchire.

“Lavoro in centro e spesso mi capita di vedere il vostro furgoncino con le Unità di strada al lavoro”, spiega Chiara che con tutta la famiglia ha partecipato al pranzo di Natale che ogni anno dedichiamo ai nostri sostenitori per far conoscere i progetti su cui è impegnata la Fondazione. “Ci tenevamo a mostrare a Michelangelo quanto fosse concreto il nostro aiuto. Accogliere in casa una persona è un gesto nobilissimo, ma per aiutarla a risollevarsi davvero servono competenze e quelle non si possono improvvisare”.

Anche questo Natale la famiglia di Michelangelo ha fatto una passeggiata per le vie illuminate della città. Michelangelo, che ha imparato i numeri, conta una per una le persone che dormono in strada. “Mamma, sono ancora tante” dice. Chiara annuisce e gli stringe la mano: “Noi continueremo ad aiutarle”.

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