Eleonora, Oriana e Marwa frequentano l’ultimo anno dell’Istituto Montale di Tradate, indirizzo turistico. Ogni tre settimane, da un anno, scendono a Milano per servire i pasti al Centro di accoglienza di via Mambretti.
Le accompagna Michele, il loro professore di Diritto ed Economia, che racconta: “Ho sempre fatto volontariato. Quando l’arrivo dei profughi siriani in Stazione Centrale è diventato un’emergenza, ho deciso di dare una mano all’HUB di via Sammartini, dove aiutavo a distribuire la cena. Poi è nata l’idea di coinvolgere i miei ragazzi ai banchetti di raccolta fondi della zuppa della Bontà”.
“Noi tre abbiamo scelto di continuare”, spiega Oriana, “per conoscere più da vicino il mondo di chi ha bisogno di aiuto. E’ un bagno di realtà che ti fa andare oltre quello che raccontano i giornali”. Stesso entusiasmo ma altre motivazioni per Marwa. I suoi genitori vengono dal Marocco e lei sa bene cosa significhi ripartire da zero, nonostante sia nata e cresciuta qui. Anche per questo ha scelto di fare qualcosa per gli altri. Cosa ne pensano i tuoi genitori? “Sono fieri di me”.
Il più orgoglioso di tutti è Michele:
Essere qui con loro è condividere un’esperienza molto umana.
Se devo essere onesto, credo che questa sia la “vera” scuola.
“Durante l’orario scolastico, seminiamo. In chi aveva già in sé un’attitudine nei confronti dell’altro, il seminare ha fatto crescere qualcosa”.
Dall’esperienza con Progetto Arca, conclude, “porto a casa tanto, più di quello che riesco a dare. Non stiamo facendo niente di eccezionale, ma l’idea che ognuno possa fare almeno qualcosa, ecco, questo è l’importante. Per me e spero anche per loro”.