Luca, volontario nella cucina di Progetto Arca: il mio giovedì dedicato ai più fragili

Ristoratore per fiere e congressi, il suo lavoro si è bruscamente interrotto durante il lockdown. Da allora è sempre pronto a dare una mano in cucina...

 

Luca è uno dei numerosi e appassionati volontari che, a seguito dell’emergenza sanitaria, hanno deciso di mobilitarsi ed entrare attivamente a far parte della famiglia di Progetto Arca. Ogni giovedì si occupa di preparare i panini per l’Unità di strada e, nel pomeriggio, di consegnare i pacchi viveri a casa delle famiglie in difficoltà di Milano.

La mia giornata tipo? Alle 9 arrivo nella cucina di Progetto Arca, prendo la consegna dei miei compiti e inizio a confezionare i panini. Di solito riesco a prepararne 120 in una mattina, li taglio, li farcisco e li metto nei cartoni, in modo che siano pronti per essere consegnati.

Luca lavora da alcuni anni nel campo della ristorazione ma, come molte persone impegnate in quel settore, con lo scoppio della pandemia si è trovato senza lavoro. Conosce già molto bene le attività di Progetto Arca perché è stato volontario all’evento di piazza la zuppa della Bontà, e gli piacerebbe poter dare una mano, se non fosse che vive con la madre anziana ed è meglio restare in casa il più possibile per non mettere a rischio la sua salute. Appena il lockdown finisce, non ci pensa un attimo ad offrire con entusiasmo il suo contributo.

"In questi mesi ho visto tante realtà che non conoscevo, situazioni di degrado che non mi aspettavo di trovare in una città come Milano: ci sono tantissime persone che hanno bisogno di aiuto, che aspettano il momento della consegna del pacco perché è proprio solo grazie a quel cibo che possono mangiare e sfamare la propria famiglia”.

Quel che mi porto a casa è soprattutto lo scambio umano: i sorrisi di gratitudine da dietro le mascherine, le due chiacchiere nei cortili o sui pianerottoli con le famiglie a cui ogni settimana ho portato i pacchi alimentari e che poco alla volta mi hanno aperto la porta della loro vita.

“Anche quando riprenderò a lavorare, continuerò a dare una mano”, dice Luca e noi sappiamo che è una promessa su cui poter contare.

 

 

 

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