Nei tunnel della stazione Centrale, dove tutto è cominciato

Eravamo un gruppo di volontari, l’incontro con Fratel Ettore cambiò per sempre le nostre vite. 30 anni fa nasceva Progetto Arca. Scopri l'inizio di questa avventura

 

Via Sammartini. Un indirizzo simbolo per la Milano della solidarietà. È qui che tutto è cominciato. Siamo alla fine degli anni Ottanta, in uno dei tunnel in fondo alla Stazione Centrale. Centinaia di persone senzatetto sono accolte e sfamate ogni sera dal religioso camilliano Fratel Ettore Boschini, per tutti Fratel Ettore.

Rifugio via SammartiniFu lui, i capelli bianchi e scompigliati, la veste talare nera con la grossa croce rossa cucita sul petto, ad aprire il primo Rifugio per i tanti disperati che gravitavano in stazione e sulle strade, dove li andava a cercare, quando ancora erano in pochissimi ad accorgersi di loro. Era estremo come tutti i santi e non si fermava davanti a niente. Il suo carisma, unito a un fare molto pratico e a un amore totale per i poveri, mobilitò chi non poteva sopportare di vedere sempre più persone senza neppure un letto e un pasto quotidiano.

Uno schiaffo nella Milano da bere e dei consumi ostentati.

Tra i volontari più appassionati che si prodigavano al suo fianco, ci sono Laura, Alberto e Fulvio, i futuri fondatori di Progetto Arca. Al Rifugio di via Sammartini, tra pentoloni di minestra e pile di piatti da lavare ogni sera, si conoscono, diventano amici indissolubili e presto compagni di viaggio.

L’incontro con Fratel Ettore li folgora, cambiando per sempre le loro vite.

Inaugurazione primo Centro di accoglienza

Quando il Comune di Milano concepisce l’idea di avviare un progetto sperimentale di accoglienza per persone senza dimora tossicodipendenti, i tre amici sentono che è il momento di fare di più e si mettono a disposizione. Siamo negli anni dove l’eroina dilaga, miete vittime tra i giovani, distrugge le loro famiglie mentre le strutture che fanno da ponte tra la strada e le comunità si contano sulle dita di una mano. Persino nel Rifugio di Fratel Ettore le persone tossicodipendenti non sono ammesse per motivi di ordine e sicurezza.
Racconta Laura, vicepresidente di Progetto Arca:

Decidemmo di rispondere noi stessi al grido di chi non aveva nessuno e lasciammo i nostri rispettivi lavori.

Così, il 25 marzo del 1994, nasce l’associazione Progetto Arca e a novembre dello stesso anno, con l’aiuto del CEAS (Centro ambrosiano di solidarietà), viene inaugurato il primo Centro di accoglienza, con 8 posti letto, per persone senza dimora con problemi di dipendenza. È la prima emergenza su cui l’organizzazione decide di intervenire.
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30 anni di strada, 30 anni di risposte concrete ai bisogni sociali più urgenti, con la lezione di Fratel Ettore sempre nel cuore. “Ci ha spronato a lottare contro le disuguaglianze, insegnandoci che c’è sempre una possibilità, anche quando non la si riesce ad immaginare

 

 

 

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